Gli esperti si dividono sull’argomento

Filtri universali per condizionatori antibattericiIn questi giorni di primavera abbiamo potuto testare il cambio climatico che ha raggiunto il Bel Paese portando temperature più miti e in certi orari della giornata un caldo che per la primavera ai più è sembrato anomalo.
Tutto questo fa presagire ad un estate incombente ricca di afa e caldo che nulla può mitigare se non l’aria condizionata delle nostre abitazioni. Inoltre la situazione mondiale forse imporrà alla popolazione mondiale di stare poco all’aperto e rintanarsi il più possibile in casa.
Questi fattori ci portano all’unica condizione di sollievo che possiamo trovare grazie al nostro impianto di condizionamento dell’aria. Ma all’orizzonte nuvole buie possono oscurare i nostri Split se non tenete i filtri puliti. Vediamo perché e quali misure adottare.

Lo studio cinese sulla climatizzazione

Uno studio svoltosi in Cina – riportato anche dal Confidencial in Spagna – ha analizzato una stretta cerchia di persone, facenti parte di tre nuclei familiari, che hanno contratto il Covid-19. L’unico aspetto che unisce queste famiglie è l’aver mangiato in un ristorante su tre tavoli adiacenti.
Dopo la pubblicazione dell’articolo sulla rivista Emerging Infectious Diseases, cioè la rivista dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), il vociare tra infettivologhi e addetti ai lavori ha innescato la preoccupazione per gli effetti dell’aria condizionata nella propagazione del coronavirus.
Il ristorante sotto esame aveva i tavoli a poca distanza l’uno dall’altro, meno di un metro, e la linea di refrigerazione partendo dal più vicino al condizionatore arrivava fino all’ultimo tavolo passando per il secondo.
In uno di questi tavoli, il paziente A1 sedeva con altri quattro membri della sua famiglia. Su ogni lato, anche altre due famiglie, C e B, si stavano preparando a mangiare. In totale, 21 commensali di cui 10 sarebbero stati infettati dal coronavirus nello stesso ristorante.

Pulizia del condizionatore - I Benefici

Il paziente A1, confermato come paziente “zero”, era tornato da Wuhan con la sua famiglia il giorno prima.
Ore dopo aver mangiato, lo stesso 24 gennaio, ha iniziato a mostrare i primi sintomi di febbre e tosse. Giorni dopo, anche altri nove commensali delle tre famiglie si sono ammalate di coronavirus.
Un totale di 83 clienti ha mangiato al ristorante ma solo 10 sono risultati infetti, quelli attorno al paziente A1 e sotto il flusso di entrata e uscita dalla macchina di condizionamento dell’aria.

I cinesi hanno concluso che…

L’unica fonte nota di esposizione [al virus] per le persone colpite nelle famiglie B e C è il paziente A1. Dall’analisi delle possibili vie di trasmissione, abbiamo concluso che la causa più probabile di questo focolaio è il contagio da gocce respiratorie Tuttavia, questa potrebbe non essere l’unica spiegazione “, osserva lo studio. Le goccioline che possono trasportare il virus (di dimensioni superiori a cinque micron) rimangono sospese nell’aria per un breve periodo di tempo e percorrono distanze molto brevi, di solito meno di un metro. Tuttavia, le goccioline più piccole (meno di cinque micron) rilasciate parlando e vaporizzate nell’aria “possono rimanere sospese più a lungo e percorrere distanze più lunghe, di più di un metro (…). Abbiamo concluso che in questo La trasmissione delle goccioline di focolaio era favorita dal condizionamento dell’aria. Il fattore chiave dell’infezione era la direzione del flusso d’aria (…) dalla tabella C alla A e quindi alla tabella B e di nuovo alla tabella C

Per l’Aicarr è esattamente l’opposto

A causa delle lacune presentate , per esempio l’esiguo campione di soggetti coinvolti, lo studio cinese può trarre in inganno.
A bene vedere a livello accademico questo è l’unico studio di questo tipo fino ad ora svolto, inoltre secondo l’Associazione Italiana Condizionamento dell’Aria Riscaldamento Refrigerazione (Aicarr) è vero l’esatto opposto affermando che gli impianti di aria condizionata “aiutano a ridurre il rischio di diffusione” rafforzando con forza questa posizione grazie alle dichiarazioni del presidente dell’associazione Francesca Romana d’Ambrosio:

Nella situazione che oggi stiamo vivendo – si legge in un comunicato dell’associazione – l’uso degli impianti è indispensabile, perché sono l’unica soluzione per diluire la concentrazione del virus negli ambienti chiusi (abitazioni, uffici, negozi, supermarket) e quindi ridurre il rischio di contagio. Gli impianti sono utili nella lotta all’epidemia e quindi vanno tenuti accesi. E’ ben noto che per garantire le condizioni di salubrità degli ambienti chiusi e quindi la salute di chi li occupa è necessario ricambiare l’aria, ventilando. È anche risaputo che non basta aprire le finestre perché l’aria che entra in questo caso non si distribuisce in tutto l’ambiente. È invece necessario utilizzare gli impianti di condizionamento o climatizzazione usati per il riscaldamento invernale e raffrescamento estivo, che sono in grado non solo di garantire un buon ricambio dell’aria, riducendo la concentrazione degli inquinanti, ma anche di creare le condizioni di comfort termico

A questo punto l’importante è farsi trovare preparati e con il condizionatore pronto e funzionante al 100% magari cambiando i filtri per condizionatori così da essere sicuri che l’aria che respiriamo sia il più possibile pulita e priva di batteri o peggio.

Fonte: tuttosport.com